Pct e linux? si puó (prima parte)
Dic 23L’avvento del PCT, di cui fra qualche giorno festeggeremo 36 mesi di “pieno regime”, ha portato con sé tanti benefici, ma anche dei costi, spesso portati dai suoi detrattori come vessillo a sostegno delle proprie tesi.
Consapevoli dei limiti di un sistema che è nato vecchio, lasciamo, tuttavia, ogni lamentela a quei colleghi, giudici e cancellieri incapaci di adattarsi al nuovo e a coglierne le potenzialità ed immediati vantaggi.
Ci vogliamo premurare, invece, di dimostrare che non è necessario chissà quale investimento per poter operare con stabilità e sicurezza dal proprio computer, ferme restando le problematiche del sistema ministeriale che dal 24 al 28 dicembre p.v. sarà di fatto inaccessibile per aggiornamenti.
Partiamo dall’assunto che ogni avvocato si avvalga di un computer, per quanto obsoleto, per lo svolgimento del suo lavoro, e di una connessione ad internet.
Quello che si rende necessario ai fini del PCT sarà il possesso di una casella PEC (comunque obbligatoria per il professionista e financo necessaria ai fini della valutazione della continuità professionale) e dei certificati di firma digitale.
Sono questi gli unici ulteriori costi (peraltro modesti, in confronto a tutti gli altri che giocoforza ci troviamo a sostenere) che vengono richiesti per emanciparsi da file in cancelleria, diritti di copia e quintali di carta….
Parliamo di meno di 15€ annui tra PEC e certificati di firma digitale, cui potrebbe essere opportuno aggiungere qualche altra decina di euro per uno scanner.
Ma il computer? Non è necessario avere un mostro di potenza per le attività che ci sono richieste, anzi, anche pc con qualche anno di gloriosa carriera, se ben gestiti, sono ottimamente performanti per quel che serve. Conta ovviamente avere un sistema operativo aggiornato e sicuro. Oltre all’ottimo e costoso Mac OsX e al nuovo arrivato Windows 10, esiste un mondo informatico all’insegna dell’open source, spesso temuto, perché ignorato, che prende il nome di Linux.
Linux, nelle sue varie distribuzioni (c.d. “distro”) si pone come un’ottima soluzione non solo per chi vuol condividere il pensiero open source, per chi è stanco di correre dietro all’antivirus di turno, ma anche per chi si trova con un computer datato e oberato dai files di registro di Windows, che alcune distribuzioni di Linux sono in grado letteralmente di resuscitare, garantendo un sistema sicuro ed aggiornato.
A breve vedremo passo passo come configurare per il PCT un pc con Linux.