PCT e Linux (seconda parte)
Gen 09Abbiamo già visto come i costi del PCT, già irrilevanti rispetto ai vantaggi che ne conseguono, possono essere abbattuti sensibilmente grazie all’adozione di un sistema operativo che, liberandoci dalla minaccia di virus e dai noti problemi delle precedenti versioni di Windows, ci consente di utilizzare senza timore (e con una certa soddisfazione in termini di miglioramento di prestazioni) il nostro vecchio computer. Senza contare che si entra nel mondo del software libero, con tutto quello che comporta e per il cui approfondimento vi rimando al sito istituzionale di Linux.
Esistono svariate distribuzioni (c.d. distro) di Linux, proprio perché ognuno, singolarmente o in comunità, è libero di svilupparlo ed adattarlo alle più svariate esigenze. Per questioni di diffusione (e quindi anche di facilità nel reperire suggerimenti e drivers delle varie periferiche) è preferibile scegliere Ubuntu, o le sue dirette derivate Xubuntu (che personalmente utilizzo con soddisfazione da qualche anno) o Lubuntu, nelle versioni LTS (con supporto di aggiornamenti a lungo termine).
Una volta installato il sistema operativo, eventualmente anche in dual boot per chi fa fatica ad abbandonare il mondo Microsoft, il computer è già quasi pronto per i nostri usi. Basterà installare (ma in alcune distro è già incluso) l’ottima suite di videoscrittura, calcolo, disegno e presentazioni Libreoffice, peraltro funzionante anche su Windows e OsX, e un software di redazione di atti telematici per depositare i nostri atti e documenti nel PCT. Si consiglia vivamente SLPCT, gratuito, disponibile per tutti i sistemi operativi e costantemente aggiornato.
Occorrerà poi configurare il proprio dispositivo di firma digitale (e questa è l’unica operazione più complessa, ma possibile!), la casella PEC, le periferiche come scanner e stampante e saremo pronti per affrontare il PCT in tutta sicurezza ed affidabilità.
Vi rimando per le questioni squisitamente tecniche ed una visione più dettagliata all’ottimo blog del Collega romano Andrea Cavalieri, che mi è stato di prezioso aiuto, e mi metto personalmente a disposizione dei Colleghi che volessero approfondire questo argomento.