Affidamento condiviso alternato a collocamento invariato della prole. Non è ancora il momento o non lo sarà mai?
Feb 28Negli ultimi anni, in alcuni Tribunali italiani (Trib. Milano, sez. IX civ., 13 giugno 2013; Trib. Varese, decr. 24 gennaio 2013 n. 158; Trib. Min Trieste, 29 febbraio 2012, Trib. Genova decr. 25 giugno 2015 n. 3523; Trib. Santa Maria Capua Vetere, decr. 13 gennaio 2017 n. 1054…) sono state omologate condizioni di separazione basate sul c.d. affidamento condiviso alternato a collocamento invariato della prole. In poche parole il figlio minore mantiene il centro della propria vita e degli affetti nella casa familiare, ove si alterneranno i genitori, secondo turni prestabiliti. Purtroppo, recentemente, il Tribunale di Lecce non ha ritenuto di condividere questo sistema, valutandolo – a suo dire – non adatto a tutelare gli interessi della prole, sebbene nel caso concreto esso fosse stato già sperimentato con successo personalmente dalle parti sin dal 2014 a seguito di un accordo di Mediazione Familiare. A mio avviso, invece, questo sistema...
Deducibilità dell’assegno di mantenimento al coniuge
Gen 03Molto spesso, in alcuni procedimenti di separazione giudiziale dei coniugi o scioglimento degli effetti civili del matrimonio, in presenza di redditi molto bassi, il coniuge che dovrebbe comunque provvedere ad un mantenimento – sia pur minimo – dell’altro, adduce l’impossibilità di riuscire a provvedere al proprio sostentamento, magari dovendo sostenere i costi per un’abitazione altra da quella coniugale, e talvolta la perdita di alcune misure a sostegno del reddito, di cui in costanza di matrimonio la coppia si giovava, che porterebbe i già magri introiti coniugali a decurtarsi ulteriormente. Il DPR 22 dicembre 1986, n. 917 , noto come T.U.I.R. (Testo unico delle imposte sui redditi), all’art. 10, co.1, lett. c), prevede tra gli oneri deducibili “gli assegni periodici corrisposti al coniuge, ad esclusione di quelli destinati al mantenimento dei figli, in conseguenza di separazione legale ed effettiva, di scioglimento o annullamento del matrimonio o di cessazione dei suoi effetti...
Se il coniuge separato non vuole andarsene…
Apr 11Può capitare – come mi è capitato recentemente – che in una separazione giudiziale, in assenza di figli minori o non autosufficienti e dunque in mancanza di assegnazione presidenziale della casa coniugale al coniuge “collocatario”, il coniuge non proprietario non voglia saperne di abbandonare la casa coniugale di proprietà esclusiva dell’altro. Ed infatti, per una lacuna normativa, piuttosto grave a parere di chi scrive, nell’udienza ex art. 708 cpc, il Presidente se da un lato autorizza i coniugi a vivere separati, dall’altro non ha gli strumenti per garantire tale separazione, consentendo al coniuge proprietario di ottenere il godimento esclusivo del proprio immobile, sicché questi è costretto ad esperire un’altra – autonoma – azione, nel caso in cui i tentativi stragiudiziali restino infruttuosi. E’ pur vero che alcuna giurisprudenza di merito – segnatamente la Corte d’Appello di Roma in sede di reclamo – ha coraggiosamente riconosciuto il nesso funzionale del...
Cassazione Civile, sent. n. 11504 del 10/05/2017: una rivoluzione nel diritto di famiglia?
Mag 12Pur non essendo il nostro un sistema come il Common Law, ove le sentenze costituiscono un precedente vincolante, ogni tanto, a torto o a ragione, sugli organi di stampa viene posta alla ribalta questa o quella sentenza della Corte di Cassazione, anche se molto spesso si tratta di pronunce che in realtà non fuoriescono dal solco dell’orientamento consolidato, o degli orientamenti – se pur contrastanti – più o meno delineatisi. Pare che questo non sia il caso della sentenza n. 11504/2017 della I sez. civile della Cassazione (Pres. Di Palma, rel. Lamorgese), appena pubblicata, in data 10 maggio 2017, che ha “rivoluzionato”, come affermano firme ben più autorevoli di chi scrive (cfr breve rassegna stampa infra), la natura stessa dell’assegno divorzile, così come previsto dalla L 898/70, con immaginabili conseguenze di ordine pratico. La sentenza ha riconosciuto il fondamento costituzionale dell’assegno di cui all’art. 5, co 6 L.898/70 “nel dovere inderogabile...
Divorzio Breve
Apr 27Ancora novità in tema di diritto di famiglia: dopo l’introduzione della possibilità di avvalersi della convenzione di negoziazione assistita per la separazione o lo scioglimento del matrimonio (o dei suoi effetti civili) e le successive modifiche, di cui abbiamo già parlato altrove, il legislatore ha approvato il c.d. “divorzio breve”, andando a modificare la legge n. 898 del 01/12/1970. In forza di tali modifiche, il periodo di separazione ininterrotta dei coniugi necessario per intraprendere il procedimento di divorzio passa dai 3 anni finora previsti a 12 mesi per le separazioni giudiziali e a 6 mesi per le consensuali, a far data dall’avvenuta comparizione dei coniugi innanzi al presidente del tribunale. Altra modifica, che attiene il regime patrimoniale, riguarda l’art. 191 c.c. in materia dello scioglimento della comunione tra i coniugi, che viene anticipato al momento dell’udienza presidenziale, con l’autorizzazione a vivere separati, non essendo più necessario attendere il passaggio in giudicato...
La negoziazione assistita in materia di separazione e divorzio
Gen 13Il D.L. 132/2014 del 12/09/2014, convertito in legge con modifiche il 10/11/2014 (L. 162/14), ha introdotto nel nostro ordinamento l’istituto della negoziazione assistita che abbiamo già avuto modo di presentare. L’art. 6 del predetto decreto, tuttavia, espressamente prevede la possibilità di utilizzare lo strumento della convenzione di negoziazione assistita da almeno un avvocato per parte anche per ottenere gli effetti dei provvedimenti giudiziali in materia di separazione personale consensuale, dello scioglimento consensuale del matrimonio (o di cessazione suoi effetti civili), ovvero di modifica congiunta delle condizioni di separazione o di divorzio. L’accordo dovrà dare atto che gli avvocati hanno tentato di conciliare le parti e le hanno informate della possibilità di esperire la mediazione familiare e dell’importanza per il minore di trascorrere tempi adeguati con ciascuno dei genitori e dovrà essere trasmesso, corredato della necessaria documentazione, in prima battuta al Procuratore della Repubblica presso il Tribunale competente perché ne vagli la regolarità. Ottenuto il nullaosta, gli avvocati...