Ancora ransomware… questa volta per Mac!
Mar 09Facendo seguito ad un recente articolo, è notizia degli ultimi giorni della diffusione di un nuovo ransomware, questa volta per Mac, dal nome KeRange, che si è insinuato in circa 6.500 computer con il marchio della mela morsicata attraverso il download dell’aggiornamento alla versione 2.90 di Transmission, un software per la trasmissione di files. La genesi di questa infezione è particolare, rispetto ai soliti virus trasmessi attraverso allegati ad email sospette, dato che gli “untori” hanno violato il server principale di distribuzione del software, sostituendo la versione originale di installazione .dmg con una “infetta”. Il virus era programmato per rimanere quiescente per i primi tre giorni dall’installazione e poi procedere a crittografare i files. La nuova versione dell’app è stata ripristinata e dovrebbe rilevare ed eliminare KeRange qualora fosse presente e non ancora attivatosi ed anche Apple ha da subito provveduto ad aggiornare le proprie misure antimalware. Al di là del caso concreto,...
Nuova ondata di virus ransomware
Feb 04In questi ultimi giorni si sta diffondendo una nuova ondata di un virus ransomware, attraverso e-mail che recano in allegato un file .zip che al suo interno contiene un file .js. Il contagio è tanto e tale che alcuni ordini forensi stanno segnalando sui propri siti di fare attenzione, raccomandandosi di non aprire gli allegati. Questo tipo di virus, se eseguito (non è sufficiente aprire l’e-mail, ma bisogna decomprimere ed eseguire il file allegato) rende inutilizzabili, criptandoli, tutti i dati contenuti sul computer, chiedendo un riscatto per renderli nuovamente fruibili attraverso una password. Il contagio appare, comunque, limitato ai computer che utilizzano Windows come s.o., mentre su OsX e Linux, non avendo l’utente permessi per eseguire determinati script, l’unico rischio dovrebbe essere in presenza di una installazione di Windows dentro una macchina virtuale che condivida dei files con il sistema operativo vero e proprio: in questo caso il virus, infettando Windows cripterà anche i...
PCT e Linux (seconda parte)
Gen 09Abbiamo già visto come i costi del PCT, già irrilevanti rispetto ai vantaggi che ne conseguono, possono essere abbattuti sensibilmente grazie all’adozione di un sistema operativo che, liberandoci dalla minaccia di virus e dai noti problemi delle precedenti versioni di Windows, ci consente di utilizzare senza timore (e con una certa soddisfazione in termini di miglioramento di prestazioni) il nostro vecchio computer. Senza contare che si entra nel mondo del software libero, con tutto quello che comporta e per il cui approfondimento vi rimando al sito istituzionale di Linux. Esistono svariate distribuzioni (c.d. distro) di Linux, proprio perché ognuno, singolarmente o in comunità, è libero di svilupparlo ed adattarlo alle più svariate esigenze. Per questioni di diffusione (e quindi anche di facilità nel reperire suggerimenti e drivers delle varie periferiche) è preferibile scegliere Ubuntu, o le sue dirette derivate Xubuntu (che personalmente utilizzo con soddisfazione da qualche anno) o Lubuntu,...
Pct e linux? si puó (prima parte)
Dic 23L’avvento del PCT, di cui fra qualche giorno festeggeremo 36 mesi di “pieno regime”, ha portato con sé tanti benefici, ma anche dei costi, spesso portati dai suoi detrattori come vessillo a sostegno delle proprie tesi. Consapevoli dei limiti di un sistema che è nato vecchio, lasciamo, tuttavia, ogni lamentela a quei colleghi, giudici e cancellieri incapaci di adattarsi al nuovo e a coglierne le potenzialità ed immediati vantaggi. Ci vogliamo premurare, invece, di dimostrare che non è necessario chissà quale investimento per poter operare con stabilità e sicurezza dal proprio computer, ferme restando le problematiche del sistema ministeriale che dal 24 al 28 dicembre p.v. sarà di fatto inaccessibile per aggiornamenti. Partiamo dall’assunto che ogni avvocato si avvalga di un computer, per quanto obsoleto, per lo svolgimento del suo lavoro, e di una connessione ad internet. Quello che si rende necessario ai fini del PCT sarà il possesso...
Avvocati e social network… si grazie, ma quando?
Dic 14Vi sarà capitato spesso di incontrare su Facebook o altri social networks, pagine di studi legali che, per lo più condividendo notizie di testate specialistiche, cercano di aumentare la visibilità dei professionisti di turno e pubblicizzare le relative competenze. Ebbene, ad oggi, tali pagine violano ancora gli obblighi deontologici degli avvocati e dovrebbero essere rimosse. In realtà una delle restrizioni che incontra la nostra professione, in nome dell’indipendenza e dignità, sta per cadere ed i colleghi finora ossequiosi della deontologia, potranno presto pubblicizzare anche direttamente sui social networks la propria attività professionale con una pagina ad essa dedicata. Tutto nasce da una pronuncia dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (la c.d. Antitrust) del 2014 resa su un parere del Consiglio Nazionale Forense che vietava ad alcuni intraprendenti avvocati l’utilizzo del noto circuito AmicaCard. L’impugnativa davanti al Tar Lazio si è risolta nel luglio scorso con un parziale accoglimento dei rilievi del CNF,...